domenica 30 settembre 2007

Iran e dintorni

Fino ad oggi era possibile visitare la mostra "Splendori dell'Iran" composta da tre sezioni: quella dei gioielli in cui era possibile ammirare monili tribali appartenenti appunto alle tribù turcomanne dei Tekke e degli Yamud che vivono ancora oggi in una zona di confine tra l’Iran nord orientale (tra il Caspio e l’Afghanistan) e la Repubblica del Turkmenistan, indossati per lo più da donne e bambini soprattutto in occasione di riti ed eventi sociali.

La seconda sezione era dedicata alla cosmesi che presentava gli utnesili dall'età del Bronzo a quelli più raffinati del periodo islamico caratterizzati da contenitori finemente decorati provenienti dalla zona del Khorasan ricca di miniere metallifere dove si sviluppò una scuola che eccelse nella bronzistica, attiva tra l’VIII e il XIII secolo.

Ultima sezione ma non meno interessante anzi, quella dei costumi tipici rappresentanti le maggiori etnie presenti nell’Altopiano iranico ed una scelta di capi di abbigliamento appartenenti alle tribù Gashga’i (Iran meridionale) e Belucia (Iran orientale).
Ma niente paura per chi la avesse persa ma intende rivivere le atmosfere e le magie di quei luoghi può sempre studiare con Marialuisa Sales o ammirarla nelle sue esibizioni...

venerdì 28 settembre 2007

Rosso di sera, tempi migliori si spera!

Oggi è la giornata del rosso a testimonianza della vicinanza ai monaci e alla popolazione della vecchia Birmania che sta vivendo da anni una situazione abberrante di cui però le intere potenze internazionali non si sono occupate se non fin'ora ma con i loro tempi, ritmi e volontà, mi viene anche da dire.


In questi giorni nefasti per la democrazia, per i diritti umani, per la libertà e per la volontà di ribellarsi, tra l'altro in modo pacifico, ai propri sovrani dittatori tanto cara anche a Machiavelli, il rosso è dedicato quale emblema delle tonache dei monaci uccisi dalla milizia del regime.

Oggi mi sono vestita tutta di rosso dalla maglia al giacchetto al soprabito anche se purtroppo in giro non ho visto molte persone che avevano aderito per questo in segno di ulteriore protesta contro chi non crede nei gesti civili, nelle testimonianze silenziose ma preziose come quella di oggi che avrebbe dovuto avere un' adesione quasi all'unanimità...anche il mio blog avrà l'intestazione di color rosso fino a quando non ci saranno svolte significative nella situazione birmana, finchè le organizzazioni internazionali non prenderanno una posizione e attueranno una linea d'azione precisa affinchè anche chi come oggi non ha aderito a questa iniziativa venga sensibilizzato una volta tanto dalla politica e non viceversa.

Italiane...



Presso il nuovo Centro Commerciale di Porta di Roma- Fnac è presente una mostra fotografica che ripropone attraverso le immagini di donne, l'evoluzione o anche involuzione dipende dai casi, che le donne in Italia hanno fatto negli ultimi 50 anni.

Un luogo ideale dove si accosta lo shopping all'arte a fruizione libera, in pieno contrasto quindi con le meccaniche economiche e in un luogo considerato, un tempo, il regno delle donne, un tradizionale mercato ora evoluto, anch'esso segno dei tempi che cambiano e in cui ora anche gli uomini sono parte integrante di meccanismi consumistici condivisi con le loro compagne.

Immagini del fotografo Gianni Berengo Gardin, l'entrata è libera e avete tempo fino al 15 ottobre dalle 09.00 alle 22.00, Via Alberto Lionello 201.

"Italiane. 50 anni di storia al femminile"
organizzata in occasione della campagna di Amnesty International contro la violenza sulle donne.

mercoledì 26 settembre 2007

Delicato dedicato ricordo...

Oggi sono 34 anni dalla scomparsa di Anna Magnani che si è spenta proprio il 26 settembre del 1973 per questo nell'anniversario della sua scomparsa volevo ricordarla senza tante parole nè presentazioni che non servono visto il personaggio solo dedicandole uno spazietto nel mio blog, con poche righe...così

lunedì 24 settembre 2007

Bollywood on Bus



Vi è mai capitato che mentre siete sui mezzi pubblici vi sentite un pò dei turisti se non dei veri e propri stranieri in patria? Penso proprio di sì se usate spesso questo mezzo di deambulazione.
Ebbene la presenza di stranieri è ormai da qualche decennio un realtà importante soprattutto per una metropoli come Roma e spesso mi è capitato di sentir parlare persone, che non particolarmente sensibili verso la materia, criticano questa massiccia presenza, dal vicino che impuzzolentisce le scale di odor di Cherry(uhm!!!) al fruire dei mezzi pubblici quali sostituito mezzo accademico per apprendere nuove lingue...bene l'altro ieri a me invece è capitato di assistere ad uno spettacolo gratuito.

Un giovane indiano è salito sul mio stesso autobus e tranquillamente avendo a disposizione quasi tutto il mezzo che si presentava semi vuoto, si è messo a sedere in un posto vicino al finestrino; io che ero salita qualche fermata prima ero in un posto singolo all'ultimo sedile di una fila di tre posti a fianco, seppur dalla parte opposta, del mio giovane ma ancora in incognito Tony Manero.
Voi direte che non c'è nulla di strano in tutto questo...ed effettivamente assolutamente no! La presenza del ragazzo sarebbe potuta passare decisamente inosservata anche a me se...nel bel mezzo del tragitto gli squilla il cellulare ed ecco che la magia inizia...
Questo(l'indiano in questione) invece di rispondere, comincia dapprima a tenere il tempo picchiettandosi la gamba con la mano e poi sempre più rapito dal ritmo, inizia proprio a cantare a squarcia gola, indifferente delle persone che, seppur poche, erano presenti sul bus, delle nostre relative facce ma soprattutto del fatto che la musica del suo cellulare, in stile rigorosamente indi, aveva smesso di suonare!

Io, dopo l'iniziale frugace stordimento, inizio a ridere sotto i baffi e a pensare che in fondo questo fuori programma non è comunque niente male, anche se a questo punto mi aspetto( e quasi lo pretendo) che da un momento all'altro escano dei danzatori da qualche pizzo, proprio come a Bollywood e penso: "allora sì che c'è da divertirsi" ma come ogni favola che si rispetti la magia si interrompe, come Cenerentola sul più bello deve scappare via e troncare il sogno ad occhi aperti, ...così evidentemente anche il mio "ugola d'oro" era arrivato a destinazione lasciandomi orfana di una favola post-moderna di un bus per un attimo set bollywoodiano.

venerdì 21 settembre 2007

Donne con gli occhi di una donna...



A Roma alla Casa di Nepi, in Via Margutta, si è aperta la seconda edizione di "Invisible Women", appunto "More Invisible Women": galleria fotografica di Sheila McKinnon. La mostra, patrocinata dall'AIDOS(Associazione Italiana donne per lo sviluppo) rimarrà aperta fino al 10 ottobre.

L'obiettivo anche questa volta si è soffermato sulla quotidianità delle donne del sud del mondo; donne a cui sono affidati i maggiori compiti sociali ma a cui non vengono riconosciuti tra i più fondamentali diritti, dalla salute all'istruzione quando invece il loro ruolo di madri e di lavoratrici risulta fondamentale per l'intera società di cui fanno parte ma non integrante almeno da un punto di vista economico e sociale. Una quotidianità quindi non così banale se osservata dal punto di vista della McKinnon che ripropone quei temi sociali, meglio esposti da Amartya Sen, con la forza del suo obiettivo.

Lunedì: 16.00-19.30
martedì-sabato: 10.00-13.00/16.00-19.30
sabato 22 settembre: chiuso

martedì 18 settembre 2007

"non c'e' niente di meglio di Jane quando sei nei pasticci"

Vi vorrei segnalare questo libro, ossia, "A cena con Anna Karenina" di Gloria Goldreich del 2006. E' un racconto che è ambientato ai nostri giorni, precisamente a New York e vede un gruppo di donne che si riunisce per parlare di libri che di volta in volta decidono di leggere ma, in realtà, attraverso la trama delle protagoniste affrontano le loro paure, i loro sogni, i loro problemi, così grazie all'esperienza di eroine quali appunto la Karenina ma anche come MMe Bovary o piuttosto Lolita in realtà si confrontano, si aiutano, trovano risposte ai loro dubbi e difficoltà...insomma trovano se stesse riscoprendo l'universo femminile celato in loro.



Sulla stessa lunghezza d'onda c'è poi "Jane Austen book club" di Kare Jay del 2005, anche qui c'è un gruppo di discussione formato da cinque donne e un uomo, e questo ci piace per dare possibilità anche all'altra parte del "cielo" di equilibrare le vedute. Attraverso la lettura dei romanzi della nota scrittrice, il gruppo analizza i concetti e gli status che, per la nostra società hanno elementi quali, ad esempio, il matrimonio passando per le esperienze dei personaggi che quindi si intrecciano con le vicende romanzate dalla Austin.


Da questo libro è in uscita un film già in post-produzione...

lunedì 17 settembre 2007

La Regina d'eccellenza...


Tra poco uscirà il seguito di Elisabeth il bel film del 1998 ancora una volta con Cate Blanchett e dello stesso regista Shekhar Kapur; il nuovo film tratterà la storia dei primi anni del regno di Elisabetta che fu lunghissimo(1558-1603) e la sua difficile tenuta del potere come sempre caratterizzato da intrighi, cospirazioni, interessi ed equilibri celati. Un tributo molto bello, le immagini mi sembrano molto coinvolgenti anche grazie ai colori brillanti che ne arricchiscono la piacevolezza, senza parlare dei costumi, delle scenografie e degli attori.


"Elizabeth the golden Age" rappresenta appunto quel momento del regno elisabettiano di maggior picco in cui il rinascimento inglese era ai massimi livelli e dove grazie alla maestria intellettuale e politica di Elisabetta, l'Inghilterra divenne una potenza in grado di sconfiggere persino l'Invincibile Armata di Filippo II, all'epoca il sovrano più potente del vecchio e nuovo continente che vantava un regno così vasto ancor più di quello che suo padre Carlo V gli aveva lasciato.

Elisabetta c'è da credere non ebbe vita facile prima di salire al trono che di solito veniva riservato ad una dinastia maschile dopo essersi insediata, una celebre frase d'altronde ce ne rende testimonianza: "Se fossi nata con una cresta anziché con una fessura, lei signore, non mi tratterebbe così" e come darle torto se perfino ai nostri giorni essere prese sul serio, per noi donne del nuovo millennio, a volte risulta a dir poco ostico.

Eppure Elisabetta dimostrò ai suoi contemporanei,
i quali la presero ad esempio per il superamento della legge salica,
ai suoi sudditi,
che l'adoravano tanto da costruire edifici e giardini a forma di E per renderle omaggio,
e anche a noi che una donna è al pari dell'uomo in volontà, capacità, abilità. Questo esempio di regina,che tra l'altro sceglierà il celibato, la prima vera sovrana per l'Inghilterra dopo una breve reggenza di Maria Tudor e Lady Jane Grey, valeva un tributo così spettacolare...
a proposito c'è anche un divertente concorso iniziato proprio oggi legato al film.

sabato 15 settembre 2007

La storia rivista da Garibaldi

A Cesenatico, la mostra "L'occhio dell'eroe" Esercizi di pittura su "La Battagli di Ponte Ammiraglio" di Guttuso, propone un'intensa rielaborazione di questo quadro da parte di 8 allievi scelti dell'Accademia delle Belle Arti di Firenze, delle scuole di pittura di Adriano Bimbi e di Maurizio Canale, che non solo hanno rielaborato l'opera ma la hanno attualizzata con avvenimenti storici, selezionati, intercorsi dalla sua epoca ai nostri giorni.


L'enorme tela è stata suddivisa in quattro zone affidate ad ogni singolo artista che le ha reinterpretate, così alla battaglia, alla fatica, e alle vittime dei Mille vengono accostate la strage di Capaci, l'Olocausto e le aberrazioni della guerra in Iraq..fino al 16 settembre alla galleria Comunale d'Arte, gioco della sorte...in Via Anita Garibaldi, 3.

venerdì 14 settembre 2007

L'algerino di Bari

Alla Festa d'Africa Festival che si svolge al Teatro Palladium, questo anno sarà presente anche il cantante algerino Bachir Gareche. Originario di Orano, città splendida ma tristemente nota per la massiccia presenza terroristica endemica alla zona, si è rifugiato in Italia negli anni '90, gli anni più difficili che l'Algeria e chiunque ci vivesse, me compresa, ricordi.



Ad 8 anni suonava già la darbuka che resterà sempre il suo strumento prediletto ma solo con l'arrivo in Italia, precisamente in Puglia, scopre anche la sua vocazione canora, regalandoci interpretazioni dalla voce a tratti dolce e a tratti roca che gli varranno la notorietà.




Ha pubblicato già due dischi e vanta collaborazioni con Kahled e Cheb Mamì ma anche iniziative di contaminazione che ha visto mischiare stili arabi, armonie gitane e ritmi salentini! Ma anche un lavoro di riscoperta delle tradizioni musicali della sua patria, la tradizione Gnawa e la musica popolare berbera.




Per chi ha voglia domenica sera alle 21.00...l'ingresso è libero...

giovedì 13 settembre 2007

Donne e pace storica

Se è vero che le donne sono portatrici di tradizioni e di culture e che allo stesso tempo sono tagliate fuori dalla storia che hanno contribuito a creare, preservare e tramandare, spetta a loro comunque essere tacite testimoni del passato.


In questa ottica segnalo il libro di Elif Shafak, un libro che ha fatto scandalo in Turchia dove un gruppo di ultra- nazionalisti l'ha denuncitata per offese all'identità turca dalle quali, dopo un regolare processo, è stata prosciolta, il titolo è "La bastarda di Istanbul" e già questo la dice lunga...


La storia riguarda due ragazze, una americana ma di origini armene che cerca di ritrovarsi e ritrovare in Turchia le sue radici e l'altra invece turca, le due si incontreranno e diventeranno amiche ed insieme scopriranno il loro passato, che è poi quello di una nazione intera, grazie anche alle loro famiglie e alle donne che ne fanno parte, per riappropriarsi di una storia che appartiene infondo ad un'intera nazione che sta evolvendo ma non ancora abbastanza tanto da riuscire a far pace con il proprio passato e le proprie responsabilità, che forse, a parer mio, andrebbero affidate ancora una volta alla forza delle donne.

Dalle note di copertina:

"Istanbul non è una città, è una grande nave. Una nave dalla rotta incerta su cui da secoli si alternano passeggeri di ogni provenienza, colore, religione. Lo scopre Armanoush, giovane americana in cerca delle proprie radici armene in Turchia. E lo sa bene chi a Istanbul ci vive, come Asya, diciannove anni, una grande e colorata famiglia di donne alle spalle, e un vuoto al posto del padre. Quando Asya e Armanoush si conoscono, il loro è l'incontro di due mondi che la Storia ha visto scontrarsi con esiti terribili: la ragazza turca e la ragazza armena diventano amiche, scoprono insieme il segreto che lega il passato delle loro famiglie e fanno i conti con la storia comune dei loro popoli. Elif Shafak, nuova protagonista della letteratura turca, affronta un tema ancora scottante: quel buco nero nella coscienza del suo Paese che è la questione armena. Simbolo di una Turchia che ha il coraggio di guardarsi dentro e di raccontare le proprie contraddizioni, Shafak intreccia con luminosa maestria le mille e una storia che fanno pulsare il cuore della sua terra."

mercoledì 12 settembre 2007

La Regina delle Danze Orientali nel mondo


Questo è il titolo vinto questo anno all'ultimo festival del Cairo da Simona Minisini, che si è piazzata al primo posto battendo tutte le altre rappresentanti di questa arte provenienti da tutto il mondo.


Simona, studia da circa 7 anni ed ha iniziato per caso leggendo su una rivista di questa disciplina orientale e così è passata dai balli latino americani, che già praticava, a questa danza.

Nel tempo ha arricchito la sua formazione andando a studiare anche all'estero e poi direttamente al Cairo ed ecco i risultati....la cosa carina sapete quale è? Che l'insegnamento per lei è nato da un hobby, infatti il suo lavoro principale è essere impiegata di una compagnia aerea!!! Come dire che c'è una speranza per tutte...volere è potere.


E per vederla in azione, cliccate qui e buona visione:)))



martedì 11 settembre 2007

11 settembre alternativo


Oggi si sa, è un giorno buio per la storia umana ma ci sono ricorrenze e ricorrenze, come i compleanni...allora pur nel rispetto di chi non c'è più, facciamo che oggi sia anche un giorno buio ma con delle piccole fiammelle, lasciamo che le cose che di buono sono accadute l'11 settembre di un anno qualunque possano prendere forma e siano celebrate.


Infatti oggi è anche il compleanno di Alessandra, che se ne sta beata in Tunisia, ma alla quale faccio comunque i miei auguri di buon compleanno, cogliendo l'occasione per illuminare questa data ormai ricordata solo per la sua nefandezza. Io invece con la scusa di festeggiarti ti dedico una poesia di Madre Teresa che sia di ispirazione per tutti...


Tieni sempre presente che la pelle fa le rughe, i capelli diventano bianchi, i giorni si trasformano in anni..
Però ciò che è importante non cambia;

la tua forza e la tua convinzione non hanno età. Il tuo spirito è la colla di qualsiasi tela di ragno.
Dietro ogni linea di arrivo c'è una linea di partenza.

Dietro ogni successo c’è un'altra delusione.Fino a quando sei viva, sentiti viva.

Se ti manca ciò che facevi, torna a farlo.
Non vivere di foto ingiallite. Insisti
anche se tutti si aspettano che abbandoni.

Non lasciare che si arrugginisca il ferro che c’è in te. Fai in modo che invece che compassione, ti portino rispetto.


Quando a causa degli anni non potrai correre, cammina veloce.

Quando non potrai camminare veloce, cammina. Quando non potrai camminare, usa il bastone.


Però non trattenerti mai!!!

_Madre Teresa di Calcutta_

lunedì 10 settembre 2007

vita, cous cous e danza del ventre...


All'ultima Mostra del cinema di Venezia ha vinto il premio della critica, ed effettivamente trovare una recensione poco convinta non è stato possibile, le Graine et le mulet è piaciuto davvero a tutti. Una storia come tante, una vita da immigrato in un paese ex madrepatria, la necessità di reinventarsi un lavoro arrivati ad un'età in cui rimangono ben poche chanches, una scelta coraggiosa detatta dall'affetto e dalla tradizione e una famiglia allargata. Più di due ore di film che scorrono senza accorgersene e un finale commuovente:


Stenio Solinas da "il Giornale" [...] Straordinario concentrato di figure, di facce e di caratteri femminili, ruotanti fra amore, rancore, rispetto e gelosie che hanno per oggetto quel corpo magro e quel volto segnato, il film ha nella giovane Hafsia Herzi, la figliastra di Slimane, uno dei punti di forza. Si deve a lei la più commovente ed erotica danza del ventre finora apparsa sullo schermo[...]

e per concludere con il regista, franco-tunisino Abdellatif Kechiche: "Dietro il menù (del cous-cous) ci sono solitudini profonde cui a volte si tenta di rimediare con tutto ciò che fa spettacolo: cibo, musica, danza del ventre."

Insomma un film che si aspetta nelle sale con trepidazione...buona visione a tutti










sabato 8 settembre 2007

L'altro Egitto

Alla 64a Mostra del Cinema di Venezia è stato presentato il film egiziano "Heya fawda" del noto regista arabo Youssef Chahine, nel Le Chaos (traduzione di Heya fawda) ovvero il caos, racconta il degrado sociale della democrazia egiziana, che non esita a definire di pura facciata, attraverso la storia di una donna che sarà vittima della corruzione e della violenza di un poliziotto emblema del più vasto potere cariato.




Il film rappresenta come, in una situazione senza regole o meglio dove le regole sono infrante e dove regna l'ingiustizia, a rimetterci siano sempre i più deboli, tra i quali, purtroppo sono sempre presenti le donne come gruppo discriminato e impoverito a cui vengono negati i mezzi di difesa e di rivalsa, una situazione che però troviamo anche lì dove la democrazia non è così traballante e dove si continuano a proporre modelli tutt'altro che libertari ed ugualitari, come il nostro civile occidente.

venerdì 7 settembre 2007

Strani incroci...




Vi è mai capitato di guardare una danzatrice e di venire rapiti dai suoi movimenti? A me spesso quando mi trovo di fronte a delle fuori classe e proprio questo sentimento mi ha fatto paragonare due diverse forme d'arte, la danza e la pittura, così in base alle mie emozioni mi è venuto da paragonare due tra le danzatrici che preferisco, in assoluto per me le migliori nello scenario romano, e altrettanti pittori a cui le ho paragonate.

La prima grande artista è Salua, estremamente tecnica ma mai perniciosa, riesce a sembrare sempre naturale ed armoniosa, una tecnicità precisa e coinvolgente, espressiva e fluente, nella sua arte ho rivisto la grandezza e le capacità di Raffaello Sanzio, pittore tecnico, espressivo ed armonioso che attraverso le sue tele ci regala un mondo fatto di tanti elementi tutti importanti, tutti armoniosamente calibrati tra loro e tutti essenziali alla perfetta riuscita dell'opera: tecnica, precisione, espressività e armonia degli elementi, nulla è messo a caso e tutto è studiato con precisione per un effetto naturale, come il talento che contraddistingue solo i grandi.











L'altra artista è Yasmin Nammu, la sua semplicità e leggiadria che sembrano non aver bisogno di tecnicismo rivelano invece una tecnica sopraffina, ancor più elevata in quanto celata dalla semplicità...l'accostamento allora mi è risultato semplice chi più di Picasso è l'emblema di ciò che sembra facile, scomposto, semplice ma che cela una maestria tecnica affatto comune?.

giovedì 6 settembre 2007

La fortezza è stata abbattuta


Da due giorni tra le regali guardie della Torre di Londra c'è anche lei...Moira Cameron, scozzese, rompendo una tradizione,inutile, che perdurava da ben 522 anni, Moira ha preso servizio alla Torre di Londra.
Anche a lei è toccato adempiere ai normali servigi come accogliere i turisti, accompagnarli e fare loro da mentore, ma non solo ha dovuto anche occuparsi della sicurezza dei gioielli della corona e di dare da mangiare ai corvi del Regno, che qui si crede siano testimonianza di longevità per il Regno.

Moira proviene dalle reali forze armate e ha scelto questo mestiere per passione, così si è preparata, studiando la storia della fortezza, ma anche materie militari ed è risultata la più brava, sbaragliando la concorrenza maschile...ora dividerà il suo nuovo lavoro con altri 35 Beefeaters all'interno della Torre, voluta da Guglielmo II nella prima metà dell'anno 1000 e che ospita i gioielli della corona dal 1303, resi in seguito visibili al pubblico solo dopo la restaurazione al trono inglese di Carlo II nel 1660*.

Così da ora il tesoro ha un guardiano in più...o meglio una guardiana che forse rappresenta il tesoro più grande, la vittoria di una donna che ha infranto un limite ormai vetusto e che apre la strada alla speranza di chi come lei vorrà percorrere sentieri inesplorati al genere femminile, riducendo il cammino che le donne devono ancora conquistarsi...

*K. Mears, "The Crown Jewels", Historic Royal Palaces Agency, London, 1994 .

mercoledì 5 settembre 2007

E cominciamo bene...


A novembre Caroleena Nericcio in Italia, Milano
Care tribaliste a tutte voi la lieta novella...vi lascio il link dell'associazione che organizza l'evento: http://www.zagharid.it/
Ma per chi non sapesse di chi stiamo parlando (chi osa?), ecco qualche notizia che riporto fedelmente:
"L’AMERICA TRIBAL STYLE (ATS) rappresenta attualmente il filone più significativo di questo stile; in esso si colloca l’attività di Caroleena Nericcio, fondatrice della Compagnia "Fat Chance Belly Dance", nata a San Francisco e considerata attualmente come referente per questo stile, avendolo rinnovato ed avendone caratterizzato maggiormente alcuni tratti fondamentali, aggiungendovi influenze contemporanee; essa parte dal filone CLASSIC TRIBAL e si struttura come gruppo di improvvisazione che sarà precursore di tante altre forme ed interpretazioni conosciute oggi. Lo stile del FCBD e’ molto particolare e facilmente riconoscibile da chi ha familiarità con il vocabolario "tribal", non solo per le caratteristiche dei costumi o dei passi ma anche per gli accenti del corpo, la postura, le posizioni delle braccia. Il TRIBAL FUSION nasce invece dal matrimonio tra forme improvvisate e forme coreografate e mette maggiore enfasi nel fondere stili differenti quali il flamenco, la danza afro e quella indiana insieme a vario materiale della "Belly dance" tradizionale quali il lavoro sul pavimento, la danza accompagnata da percussioni, le mudra ed il potente e selettivo lavoro di tutta la muscolatura; a differenza degli stili precedentemente menzionati essa ha un impronta più solistica; famosissima interprete di questo stile è Rachel Brice."
Ma non è finita qui..ad ottobre arriva, e questa volta a Roma, Kamellia, (http://www.kamellia.com/)
un worshop di due giorni su spada e tamburello ma le prenotazioni sono già chiuse però se siete interessati andate lo stesso magari all'ultimo qualcuno non si presenta e comunque non si sa mai... http://www.masir.it/

Il principio fu ieri




Dopo una sana lezione di danza e il freddo e il vento arrivati a importunare la sorte di una povera tersicore orientale nel ritorno a casa...è nato anche questo blog; oggi posso dire che ieri fu l'inizio di tutto...un nuovo anno comincia anche se in realtà si avvia alla fine.


La lezione di inizio è andata bene, i nostri bacini spediti e senza remore si muovevano disinvolti ma ahimè le braccia, sempre loro, purtroppo se ne andavano per conto loro; così come vuole la tradizione ad ogni inizio anno faccio anche io il mio bel proposito...lavorare sulla postura delle braccia elemento base per far bene ogni cosa. Quanto è bistrattato questo organo(che poi è doppio), così umile ma essenziale per il nostro equilibrio, per la nostra autonomia, simbolo di fatica e di lavoro che ci permette di esprimerci dai più rurali lavori campestri alle più sofisticate e precise operazioni, ci donano eleganza ma basta un niente e phium! Tutto è compromesso.

Le braccia non sono da sottovalutare...

Benvenuti


Ciao Benvenuti

questo è l'inizio...