martedì 30 giugno 2009

Anche i più grandi artisti italiani lo ricordano/3

Dal Corriere della Sera del 28/06/2009



Ascoltai Billie Jean e capii: è un re poi le accuse l’hanno massacrato Dentro di me, MichaelJackson è esplosoquando dall’album di Thriller sentii per la prima volta Billie Jean

di ADRIANO CELENTANO


Dentro di me, Michael Jackson è esploso quando dall’album di Thriller sentii per la prima volta Billie Jean. Ri masi colpito oltre che dal suo modo di cantare originalissimo, dall’innovati vo arrangiamento di Quincy Jones. Geniali gli archi in controtempo a una ritmica scarna dove il basso, in primo piano, la faceva da padrone a sottolin are che stava per arrivare un Re. Già dall’introduzione, infatti, prima ancora di udire la sua voce, ebbi la strana sensazione come se quel basso dal l’aria un po’ ossessiva e quegli archi che come in punta di piedi gli faceva no da controcanto, fossero la sua vo ce. Quasi come ad annunciare: «Ragazzi sono arrivato… per un po’ di tempo ci sarò io…». E lui c’è stato. Le note di quell’introduzione erano il preludio di un qualcosa che stava musicalmente accadendo. Poi arriva la sua voce. E alla fine di quel brano, prima ancora di sentire il resto dell’album, avvertivo già il fragore di un uragano che si sarebbe propagato per tutta la terra.

Settecentocinquanta milioni di dischi venduti. E ora, tutti lì a domandarsi chi l’ha ucciso. La diagnosi di arresto cardiaco, una banalità che dimostra quanto puerili possano essere la fantasia di chi viene colto in errore o l’incompetenza non certo degna di un medico, se si è esagerato nell’iniettare una medicina alla quale si era già assuefatti. Sono appena 48 ore da quando Michael è morto e la parola complotto ha già fatto il giro del mondo.

Ma il vero assassino è davanti a noi, è lì che ci guarda, lo incontriamo tutti i giorni quando andiamo a comprare il giornale o quando guardiamo la televisione. Si può dire che l’assassino ce l’abbiamo in casa, gli diamo da mangiare, da dormire, però non facciamo niente per educarlo a non uccidere. Facciamo finta di non vederlo e ci guardiamo bene dall’incazzarci se la notizia che esce dal piccolo schermo sulla piena assoluzione di Michael Jackson non ha lo stesso risalto di quando invece, per anni, lo hanno infamato accusandolo di molestie sessuali. Per dieci anni i «criminalmedia» lo hanno massacrato nonostante lui si dichiarasse innocente e nonostante nessuna prova sia mai emersa. Lo hanno distrutto, devastato, piegato in due. E quando finalmente avevano l’opportunità di farlo rialzare per il giusto riscatto di fronte al mondo, i media cos’han no fatto? Gli hanno dato l’ultimo colpo di grazia: hanno detto «Michael Jackson è stato assolto». Ma lo hanno detto talmente a bassa voce che la pugnalata infertagli dai media stavolta è stata fatale.

Con l’animo ancora grondante di sangue ha cercato allora di dar voce a quell’innocenza finalmente riconosciuta, in un modo diverso e come sempre geniale. Lo sforzo era sovrumano. Doveva raccogliere le sue ultime forze or mai sbrindellate dalla micidiale macchina del consumismo e così ha annunciato il suo ultimo incontro con i milioni di fan che si sono scapicollati per avere i biglietti ed essere presenti in uno dei 50 concerti-evento a Londra. Per cinquanta giorni avrebbe cantato, divertito e giocato con chi lo ha sempre amato e non ha mai dubitato della sua innocenza. Avrebbe parlato al mondo di quella verità che i media hanno vigliaccamente omesso. Ma il mondo ora lo ha capito!...


lunedì 29 giugno 2009

Anche i più grandi artisti italiani lo ricordano/2

Dal Messaggero del 27/06/2009
di AL Bano


È veramente una grande perdita. Se avesse dominato la vita come ha dominato l'arte sarebbe stato un grande illuminato». A parlare così di Michael Jackson è Albano Carrisi che all'inizio degli anni '90 accusò la star di plagio, per via della somiglianza tra la sua I cigni di Balaka e il brano di Jacko Will you be there, uscito nel 1993. Un caso andato avanti quasi dieci anni e mai chiarito completamente. «La cosa si risolse in maniera lineare -spiega Al Bano- applicando il metodo date a Cesare quel che è di Cesare. E ad Al Bano quel che è di Al Bano. La difesa cercò di dimostrare che entrambi i brani assomigliavano ad un canto popolare indiano. Lui alla fine si accollò tutte le spese giudiziarie e facemmo un accordo per cui dovevamo fare uno spettacolo insieme all'Arena di Verona per la raccolta fondi per i bambini maltrattati nel mondo. Ma stavamo discutendo quando gli piombarono addoso le accuse di pedofilia. E non se ne è fatto più nulla», aggiuge il cantante pugliese.

«Io -dice Al Bano- non ho un brutto ricordo della vicenda: per una volta invece di gossip si parlava di musica. Ad accorgersi della somiglianza fu mio figlio Yari che era un suo grande fan. Lui pensava che avessi venduto il brano a Jackson perchè la casa editrice era la stessa, la Warner. Ma non era così e quindi procedemmo con l'azione legale. Comunque, a me non resta che dire “grazie Michael”, era un grande artista che era rimasto piccolo solo per via della sua vocazione di “Peter Pan”, schiacciato dal padre che gli aveva divorato l'infanzia. Artisticamente posso solo dire chapeau», conclude Al Bano.

Anche i più grandi artisti italiani lo ricordano/1

Dal "Messaggero" del 29/06/2009

di Massimo Ranieri


L’altra sera a Venezia, durante il mio concerto, l’ho visto passare. Gli ho detto “ciao, Michael, ti amo”. Non accetto la morte assurda che gli è toccata, mi consola il fatto di saperlo sempre presente, sempre con noi artisti. E’ stato un grande, nessuno puà negarlo. Resterà come Elvis e Lennon, i fan hanno già cominciato a consegnarlo all’eternità.

La sua vita di successi e problemi, denaro e fobie, eccessi e, a volte, scelte assurde non sono il primo a dirlo è il prodotto di un’infanzia negata. Nel 1964, a 13 anni, ero negli Stati Uniti. Parlo di 45 anni fa, tempi non sospetti. C’era, alla televisione, l’Ed Sullivan Show. Lo guardavo regolarmente, affascinato da quel mondo di professionismo, dalle presenze, dal modo di fare spettacolo. Una sera vidi l’esibizione dei fratelli Jackson, Michael era il più piccolo, 6 anni, si muoveva e cantava come uno, stratosfericamente bravo, di trenta. Quando tornai a Napoli, lo raccontai a tutti. “Vedete che in America si sta nu guaglionciello pazzesco, un fenomeno che balla e canta, un fenomeno vero”. Da allora, Michael è stato questo: un fenomeno.

Psiche bombardata, un padre che lo maltrattava, l’infanzia polverizzata dal lavoro. In certo modo, anch’io ho subito lo stesso esproprio. Sono venuto su in altra maniera e sono diventato un’altra persoma solo perché il mio successo ha fatto i conti con l’Italia, con 60 milioni di persone. Michael si è confrontato non con i milioni, ma con i miliardi di persone. Che in breve gli hanno impedito di uscire, di girare liberamente per la strada, di concedersi qualsiasi anche breve momento di privacy. Cose che, se sei normale, ti conducono alla pazzia; se sei ferito, come lo era lui, ti fanno diventare Jackson.

Al di là di ogni giudizio morale, Michael vive. Musicista, cantante, ballerino (dopo Fred Astaire, che lo volle incontrare, per me c’è solo Jackson) ha segnato un’epoca. Se n’è andato tragicamente come è vissuto. Il resto, comprese le lotte per l’eredità e il baccano mediatico sui debiti, è solo rumore.



domenica 28 giugno 2009

...

The most beautiful song ever:

THANK YOU MICHAEL!!! LOVE U 4EVER AND EVER

sabato 27 giugno 2009

Le grandi persone sanno...

Dal blog di Lisa Marie Presley:

He Knew

Years ago Michael and I were having a deep conversation about life in general.

I can't recall the exact subject matter but he may have been questioning me about the circumstances of my Fathers Death.

At some point he paused, he stared at me very intensely and he stated with an almost calm certainty, "I am afraid that I am going to end up like him, the way he did."

I promptly tried to deter him from the idea, at which point he just shrugged his shoulders and nodded almost matter of fact as if to let me know, he knew what he knew and that was kind of that.

14 years later I am sitting here watching on the news an ambulance leaves the driveway of his home, the big gates, the crowds outside the gates, the coverage, the crowds outside the hospital, the Cause of death and what may have led up to it and the memory of this conversation hit me, as did the unstoppable tears.

A predicted ending by him, by loved ones and by me, but what I didn't predict was how much it was going to hurt when it finally happened.

The person I failed to help is being transferred right now to the LA County Coroners office for his Autopsy.

All of my indifference and detachment that I worked so hard to achieve over the years has just gone into the bowels of hell and right now I am gutted.

I am going to say now what I have never said before because I want the truth out there for once.

Our relationship was not "a sham" as is being reported in the press. It was an unusual relationship yes, where two unusual people who did not live or know a "Normal life" found a connection, perhaps with some suspect timing on his part. Nonetheless, I do believe he loved me as much as he could love anyone and I loved him very much.

I wanted to "save him" I wanted to save him from the inevitable which is what has just happened.

His family and his loved ones also wanted to save him from this as well but didn't know how and this was 14 years ago. We all worried that this would be the outcome then.

At that time, In trying to save him, I almost lost myself.

He was an incredibly dynamic force and power that was not to be underestimated.

When he used it for something good, It was the best and when he used it for something bad, It was really, REALLY bad.

Mediocrity was not a concept that would even for a second enter Michael Jackson's being or actions.

I became very ill and emotionally/ spiritually exhausted in my quest to save him from certain self-destructive behavior and from the awful vampires and leeches he would always manage to magnetize around him.

I was in over my head while trying.

I had my children to care for, I had to make a decision.

The hardest decision I have ever had to make, which was to walk away and let his fate have him, even though I desperately loved him and tried to stop or reverse it somehow.

After the Divorce, I spent a few years obsessing about him and what I could have done different, in regret.

Then I spent some angry years at the whole situation.

At some point, I truly became Indifferent, until now.

As I sit here overwhelmed with sadness, reflection and confusion at what was my biggest failure to date, watching on the news almost play by play The exact Scenario I saw happen on August 16th, 1977 happening again right now with Michael (A sight I never wanted to see again) just as he predicted, I am truly, truly gutted.

Any ill experience or words I have felt towards him in the past has just died inside of me along with him.

He was an amazing person and I am lucky to have gotten as close to him as I did and to have had the many experiences and years that we had together.

I desperately hope that he can be relieved from his pain, pressure and turmoil now.

He deserves to be free from all of that and I hope he is in a better place or will be.

I also hope that anyone else who feels they have failed to help him can be set free because he hopefully finally is.

The World is in shock but somehow he knew exactly how his fate would be played out some day more than anyone else knew, and he was right.

I really needed to say this right now, thanks for listening.

~LMP

venerdì 26 giugno 2009

Addio...

giovedì 25 giugno 2009

Inge e i suoi pensieri

Inge ha aperto un suo blog...




Una leccatina a tutte/i.

martedì 16 giugno 2009

Chi dice Inge, dice...






Chi dice Inge, dice insofferenza, sì verso il tempo mancano 1 mese e 2 settimane e poi potrò vedere e soprattutto portare a casa la piccola Inge che avrà 2 mesi, è nata il 30 maggio e ora se ne sta beata con la sua mamma, (che caratterino! Ho ancora un livido e il morsetto sul ginocchio :) .
Nel frattempo cerco di prepararmi, ho letto di tutto di più sui bassotti anche per quello che il padrone dei genitori di Inge, quando sono andata lì a vederli mi ha detto: "MAi avuto un bassotto?"... °_°, in che senso, perchè? ; "Sai che sono un pò tosti hanno un caratterino, vanno educati!"; bene allora ne approfitto per istruirmi e così passo da un sito all'altro, da un articolo all'altro ormai sono un'esperta della razza, dalle nozioni accademiche di standard dell'Ente Nazionale Cinofilia Italiana ai consigli più quotidiani di chi con i bassotti ci spende tutto il giorno insieme.
Così ecco che sto preparando anche la casa fuori dove Inge avrà tutto il giardino per sè, tranne quella settimana che verrà mia madre con Lilly :) e lì forse saranno dolori ma almeno cominceranno a conoscersi e magari anche qui a roma piano piano conviveranno, certamente Lilly sarà quella più scocciata all'inizio anche perchè
Inge da buona cucciola ci
vorrà giocare e magari le prenderà anche qualche giochino ma sono sicura che alla lunga Lilly se ne farà una ragione.
Allora ho già comprato guinzaglio e ciotolina per la pappa tutto rigorosamente rosa shocking come si addice ad una signorina, per il collarino mi sto attrezzando visto che a 2 mesi avrà un collo così piccino che le prenderò per ora un collarino da gatto ma quelli visti fin'ora non mi convincevano, ehmm vabbè dai ne voglio uno un pò fashion, per carità niente stranezze alla pelle di coccodrillo o svarosky ma qualche colore vivace e magari delle decorazioni.
Poi ci sarà un salto da Ikea dove ci sono varie cuccette inetressanti nonchè il lettino che essendo ben rialzato da terra potrebbe essere utile per la casa fuori dove c'è molta umidità e si sa i bassotti possono soffrire di reumatismi...insomma bisogna pensare a tutto ma proprio tutto e allora perchè non pensare anche alle zanzare, visto che il Lazio purtroppo è una zona endemica e allora perchè non occuparsi anche delle zanzariere alle finestre?Detto fatto così il primo fine settimana a disposizione avrò un bel pò da fare tra scartavetrare i muri ridipingere e montare zanzariere ma come ogni buona "mamma" cosa non si fa per loro... :)
E poi negozi di animali a go-go per cercare collarini, cuccette, giochini ...aspettando con impazienza l'arrivo di Inge! E intanto mi guardo e riguardo le foto neanche mi apsettassi che da un minuto all'atro prendessero vita!.