
Vi è mai capitato che mentre siete sui mezzi pubblici vi sentite un pò dei turisti se non dei veri e propri stranieri in patria? Penso proprio di sì se usate spesso questo mezzo di deambulazione.
Ebbene la presenza di stranieri è ormai da qualche decennio un realtà importante soprattutto per una metropoli come Roma e spesso mi è capitato di sentir parlare persone, che non particolarmente sensibili verso la materia, criticano questa massiccia presenza, dal vicino che impuzzolentisce le scale di odor di Cherry(uhm!!!) al fruire dei mezzi pubblici quali sostituito mezzo accademico per apprendere nuove lingue...bene l'altro ieri a me invece è capitato di assistere ad uno spettacolo gratuito.
Un giovane indiano è salito sul mio stesso autobus e tranquillamente avendo a disposizione quasi tutto il mezzo che si presentava semi vuoto, si è messo a sedere in un posto vicino al finestrino; io che ero salita qualche fermata prima ero in un posto singolo all'ultimo sedile di una fila di tre posti a fianco, seppur dalla parte opposta, del mio giovane ma ancora in incognito Tony Manero.
Voi direte che non c'è nulla di strano in tutto questo...ed effettivamente assolutamente no! La presenza del ragazzo sarebbe potuta passare decisamente inosservata anche a me se...nel bel mezzo del tragitto gli squilla il cellulare ed ecco che la magia inizia...

Questo(l'indiano in questione) invece di rispondere, comincia dapprima a tenere il tempo picchiettandosi la gamba con la mano e poi sempre più rapito dal ritmo, inizia proprio a cantare a squarcia gola, indifferente delle persone che, seppur poche, erano presenti sul bus, delle nostre relative facce ma soprattutto del fatto che la musica del suo cellulare, in stile rigorosamente indi, aveva smesso di suonare!
Io, dopo l'iniziale frugace stordimento, inizio a ridere sotto i baffi e a pensare che in fondo questo fuori programma non è comunque niente male, anche se a questo punto mi aspetto( e quasi lo pretendo) che da un momento all'altro escano dei danzatori da qualche pizzo, proprio come a Bollywood e penso: "allora sì che c'è da divertirsi" ma come ogni favola che si rispetti la magia si interrompe, come Cenerentola sul più bello deve scappare via e troncare il sogno ad occhi aperti, ...così evidentemente anche il mio "ugola d'oro" era arrivato a destinazione lasciandomi orfana di una favola post-moderna di un bus per un attimo set bollywoodiano.
3 commenti:
daiiii!!
silvia non ci posso credere!! bellissima esperienza, e immagino le facce delle persone! ahah
che forza!!
baci
fra
Fantastico! Mi sono troppo divertita a leggere e immaginare la scena :-)
Qualche tempo fa ho assistito ad un concerto di musica araba sull'8...mettiamoci d'accordo e organizziamo spettacolini anche noi...Poi con il ricavato ci paghiamo gli stage...
sai che forza metterci a ballare la danza del ventre su un mezzo pubblico altro che pagarci gli stage...ci andiamo direttamente in egitto, sai che successone ;) basta non farci rubare l'idea :))))
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