lunedì 31 marzo 2008

Fermiamolo

Oggi tra le mie mails ho trovato questo appello che riguarda un tizio, non riesco a definirlo diversamente, che si pensa un artista e di cui avevo già sentito parlare ma che avevo rimosso probabilmente per la crudezza della storia. Questo "coso" qui, scusate ma non ho altre definizioni o meglio preferisco evitare di scatenare il triviale che è in me, ha usato un cane per, dice lui e solo lui però, fare un'opera d'arte...la sua opera d'arte è stata quella di legare questo cane e farlo morire poco a poco non dandogli da mangiare e facendolo deperire legato giorno dopo giorno...ora questo è sconvolgente, che nessuno abbia fatto nulla( io mi sarei presentata da questo tizio e anche a forza fisica avrei cercato di liberare questo piccolo essere sicuramente più sensibile di quella bestia, lui sì, che lo teneva legato per i suoi scopi artistici), e la cosa ancora più scandalosa è che c'è ancora qualcuno che lo considera un artista, io non lo considero neanche umano!

A fronte di questa storia drammatica e scioccante non si può rimanere indifferenti perciò vi giro la petizione che è stata organizzata per impedire che questo "coso" venga invitato alla Biennale d'arte del centro america, io l'ho già firmata certo questo non restituirà la vita di un essere speciale come quel povero cane capitato male ma almeno è già qualcosa di fronte all'indifferenza di chi vergognosamente continua ad essere indifferente e ad accettare tutto anche chiamare arte un atto crudele che sarebbe dovuto essere sanzionato ed impedito dalla legge civile come crudeltà, io di solito non sono vendicativa ma in casi come questi non riesco a trattenermi e spero che questo "coso" sia emarginato al punto tale di finire lui in mezzo ad una strada e con le pezze al c***lo!.



giovedì 27 marzo 2008

Ma quando arrivi maledetta primavera?

Non so voi ma io con questo tempo non reggo più, ho continue emicranie, mani screpolate dal freddo, non so più come vestirmi, esco con la borsa di Mary Poppins con ombrello incorporato, sciarpa di lana, foularino di mezza temperatura fosse mai all'improvviso viene quell' arietta troppo calda per la sciarpa ma che pizzica alla gola, berretto invernale ma anche uno un po' più leggero(vedi discorso sciarpa!) fazzoletti scorta, burro di cacao, carammelline omeopatiche per la gola, occhiali da sole ma anche quelli con lenti un po' più chiare ma non troppo nel caso non ci sia il sole ma si alzi il vento che con le lenti a contatto non va proprio d'accordo, e in ultimo per togliersi ogni problema mi porto direttamente gli occhiali da vista di scorta con il liquido a seguito così per stare tranquilla e all'evenienza usarli...insomma basta è aprile!!! Voglio uccellini che cinguettano la mattina (operai permettendo!), voglio vedere alberi in fiore (operai municipali permettendo che stanno rifacendo i marciapiedi sotto casa! Sono circondata!), aiuole fiorite, il sole moderatamente caldo che si affaccia per la maggior parte del giorno, la natura che con la sua cromia si ribella al griggiume quotidiano e della gente, voglio magliettine più pratiche dei maglioni, voglio il bucato che ti si asciuga in giornata...sì lo so che c'è il detto: l'erba voglio non cresce neanche nel giardino del re, ma io mi accontenterei dei giardinetti pubblici in fiore(non ridete ma ci stanno lavorando anche lì gli operai dei giardini municipali!)!!!.



mercoledì 26 marzo 2008

E come fu andò!


Ieri finalmente la mia primissima esibizione "in pubblico" a lezione davanti alla mia insegnante e alle mie compagne di corso, come avevo preannunciato su una musica di Oum Kalthum; io avevo scelto Alf Leila in una versione dal vivo.

La preparazione di questo brano non è stato facile per diversi motivi, innanzitutto il pezzo in se' da affrontare non era facile ma si sapeva già visto l'autrice di cui stiamo parliamo, perciò ho impiegato tre- quattro giorni per riuscire a capire il tempo delle varie frasi musicali in cui era strutturato il pezzo di brano che avevo scelto in modo da chiudere un'intera frase senza deturpare la musica e così alla fine sono arrivata al minuto e 40!, Ma a sua volta questa frase era composta da più parti diverse di cui una con il solo violino e nessuna ritmica sotto ed è stata infatti la parte più difficile da interpretare ma dopo questi giorni avendo capito press'a poco il tempo ho cercato dei passi che ci andassero bene alcuni sono venuti più spontanei quasi da soli altri mi ci sono dovuta mettere con la gocciolina sulla fronte!

Poi lo stacco di una settimana dovuto ad impegni improvvisi che mi hanno fatto essere lontana da tutto anche dal blog e dalle lezioni di danza e ieri mattina la ripresa della coreografia con una memoria che vacillava e aveva momenti di vuoto, però poi a lezione tutto è andato bene...è stato emozionante l'applauso della sala, i complimenti e le parole di salua per cui sono stata una soddisfazione e un piacere da vedere ballare per la pulizia dei movimenti... una pecca l' interpretazione...eh sì effettivamente ero troppo impegnata a ricordare i passi e a contare un pezzo così ingarbugliato ma sono stata contenta comunque del risultato e a modo mio di aver in qualche modo rotto il ghiaccio!

giovedì 20 marzo 2008

Gioventù bruciata

Mentre il mondo è sopraffatto da continui scossoni economici, guerre sempre più vicine geograficamente o eticamente, recessioni, politiche di cambiamenti annunciati, mentre forse una donna o alla peggio un uomo di una minoranza razziale "rischiano" di diventare i nuovi capi del mondo, c'è chi ogni giorno fa del suo per rendere questa società un po' più sana nel suo piccolo e chi si impegna sul campo. Ieri ho avuto la piacevole sorpresa di ricevere una telefonata da una mia cara amica che nel giro di poco tempo è riuscita a realizzare quello che si era prefissa, e di questi tempi è già molto considerando che sono anni che sto cercando anch'io di fare dei miei studi la mia professione, così oltre ad essere riuscita a passare l'esame da avvocatessa solo con fatica e sudore, e anche questo mi sembra degno di lode in un paese in cui serve la raccomandazione anche solo per entrare nelle facoltà universitarie, ma poi la grande notizia...la mia amica ha scelto di candidarsi nel suo municipio, sfortunatamente non è il mio per pochi metri!, e questo mi ha riempito di ottimismo perché come una boccata d'aria dopo un periodo di chiusa in cui l'aria viziata prende il sopravvento e piano piano si insinua nelle vie respiratorie, ha rinvigorito tutto l'organismo.
E' stato bello vedere che è ancora possibile che qualcuno riesca solo con le proprie forze a superare gli ostacoli e da ultimo cercare di far parte di un sistema portando la propria esperienza e le proprie capacità per lavorare anche per gli altri, quegli altri che magari non sanno o non possono, questa è politica quella vera, se vogliamo sano senso civile e civico che interessa ognuno di noi...quando si dice che i giovani sono tutti uguali, maleducati etc etc...

martedì 18 marzo 2008

Birthday in photogallery

Eccole dopo un pò di tempo qualche foto del mio compleanno versione Shirley Tample boccolosa anche se l'illusione di avere capelli belli vaporosi e ricci è durata il giro di un giorno...e vabbè si sa che le cose belle durano poco, alcune quanto meno.

Qui durante la spesa del week end festereccio...








Questa è la mega torta fatta da mia suocera che mi ha chiesto scusa perchè il pan di spagna non aveva avuto tempo di farlo e l'aveva comprato °_°! Mentre tutto il resto panna compresa, ripieno di vaniglia e cioccolato, perfino le cigliegine candite le aveva fatte lei e non vi dico il sapore!!! Chiaramente ho sorvolato sul pan di spagna che, pazienza, era stato comprato ;)
E qui un momento dei festeggaimenti scatenati con Tanti Auguri in versione un pò punk! Tra i regali non poteva mancare un libro sulle donne, un racconto dell'evoluzione e delle lotte femminili/ste attraverso la fotografia, molto interessante ma non sono mancati anche regali frivoli come una borsa rosso fuoco very fashion...e ogni tanto ci vuole! :)

lunedì 17 marzo 2008

Quando si dice...

Ieri stavo giocando, come quasi tutti i giorni, con mia nipote di 3 anni a cui avevo dato un mio vecchio bambolotto quando lei ha voluto denudarlo per fargli il bagnetto, bene ad un certo punto al termine della svestizione...lei guarda il bambolotto in mezzo alle gambe e mi fa : "Cosa è questo?" (voi tutte/i potete immaginare cosa fosse..:) e io cercando nel più breve lasso di tempo una risposta credibile e soddisfacente che ponesse termine alla curiosità, me ne esco dicendo: "E' come quella che hai tu per fare la pipì solo che i maschietti ce l'hanno così, quello per fare la pipì"...e mi sento quasi soddisfatta per la soluzione che ritengo esaustiva e convincente quando lei a brucia pelo mi chiede: " E cosa è?" e io provo a cavarmela cercando di ripeterle il concetto così da renderlo veramente inattaccabile...ma lei allora, evidentemente non soddisfatta, mi fa: "Ma come si chiama?" e io a quel punto presa dal panico farfuglio qualcosa cercando di prendere tempo per cercare un nome che possa essere adeguato anche se la mia mente è comunque in subbuglio quando lei con tranquillità mi dice: "E' il pisellino?" e io quasi sollevata le rispondo che sì è il pisellino...e io che pensavo di essere così emancipata alla faccia della rivoluzione sessuale sessantottina!.

venerdì 14 marzo 2008

In gabbia


Oggi mi sono svegliata, anzi mi hanno svegliata, con un frastuono che veniva dall'esterno, con il mio cane che abbaiava come un ossesso e un rumore di ferraglia e tubi che cadevano...insomma erano gli operai che stavano montando le impalcature al palazzo, così mi sono alzata e aprendo la finestra mi sono ritrovata in gabbia, tutto l'appartamento ha le finestre chiuse dalle impalcature e per un momento mi sono sentita veramente limitata come se l'aria e il sole mi fossero state negate ed inevitabilmente il pensiero è andato a quegli animali che invece vivono reclusi veramente e non hanno la possibilità di uscire a farsi una passeggiata per dimenticarsi di essere costretti. E allora mi sono chiesta ma quante gabbie invece ci costruiamo noi, gabbie mentali che ci limitano peggio di sbarre vere? I "vorrei ma non posso" di tutti i giorni o quasi, per paura, per orgoglio, per pigrizia, per opportunismo... a volte i veri carcerieri di noi stessi siamo proprio noi.

giovedì 13 marzo 2008

Nel cuore della notte

Premetto subito che questa storia non sarà felice, andrà a finire male; tutto comincia e si esaurisce in pochi minuti quando ieri notte, o meglio questa mattina alle prime ore del giorno, era verso l'una, di questa mattina o di questa notte scegliete voi, quando il mio cellulare comincia a squillare, voi penserete che cosa ci faccio con il telefonino acceso a quell'ora? Semplice, lo lascio acceso perché quando il mio ragazzo torna a casa la sera tardi mi faccio fare gli squilli per sapere che è tornato ma ieri mi ero scordata di togliere la suoneria e così mi sono svegliata d'improvviso ma subito ho realizzato che era lui che come concordato mi faceva i segnali di arrivo ma invece che due squilli il telefonino continuava a suonare, così sono scesa dal letto e sono andata a controllare e sì il telefono continuava ad agitarsi allora un po' agitata anch'io a quel punto ho risposto e sì era il mio ragazzo che con voce preoccupata mi chiedeva se conoscevo in zona, la sua, un veterinario aperto a quell'ora..."sai hanno investito il cagnolino quello piccolo tipo il tuo che ci veniva sempre incontro a fare le feste su due zampe e saltava e si rotolava...è fermo sull'asfalto immobile, è cosciente ma non si muove né si lamenta", la mia testa va subito ad un veterinario lì nei dintorni e tento di fargli capire cercando di restare più lucida possibile dove mi ricordo sia questo veterinario ma poi tra l'agitazione collettiva preferisco chiudere la telefonata e controllare, prendo i famigerati elenchi gialli e controllo...sì eccolo ok bene ho la via e eventualmente il telefono, lo richiamo il suo telefonino squilla, squilla...alla fine risponde, ok ce l'ho, "bene, è qui vicino allora cerchiamo di caricarlo in macchina...ci vorrebbe una stuoia qualcosa per trasportarlo...ecco un cartone abbastanza grande , a dopo ci risentiamo...", attacco il telefono e rimango per un po' sul divano, cercando di diagnosticare io qualcosa di importante ma non tragico per quella bestiola che di bestiale in realtà non ha nulla, magari, immagino, se ha la colonna rotta possono mettergli un carrellino, una sorta di protesi, con cui continuare a camminare, mi sembra di aver visto qualcosa di simile più di una volta in tv, e comunque noi abbiamo sempre voluto prendere un/a cagnolino/a perciò potrebbe essere una buona occasione, lo portiamo nella nostra nuova casina dove può continuare a stare all'aperto del nostro giardino ma al sicuro dalla strada, d'un tratto però risquilla il telefono che mi riporta alla realtà, la brutta realtà...è di nuovo il mio ragazzo: "Non ce l'ha fatta è morto mentre andavamo...e vuoi sapere? Per la strada ne abbiamo incontrati altri 4 di cani che, ignari, giocavano per la strada, mi chiedo come si possano abbandonare?"
"Non lo so veramente..."

mercoledì 12 marzo 2008

OUM KALTHUM

Dopo anni di studio ieri una "piccola" soddisfazione, a fine lezione Salua ci ha incaricato di coreografare anche solo pochi secondi di una canzone a scelta ma di... Oum Kalthum! E questo è allo stesso tempo un onore sicuramente ma anche un compito gravoso, infatti questa cantante è un mito in tuto il mondo arabo, OUM significa infatti "madre" e in Egitto c'è un vero e proprio culto per questa persona che è morta più di venti anni fa ma a cui ancora oggi dedicano trasmissioni radiofoniche ogni giovedì del mese sulla radio nazionale...capite???
Non me ne vogliano gli italiani, nè gli egiziani, nè la diretta interessata ma per capirci è una sorta di Mina elevata all'ennesiam potenza come popolarità anche se Oum Kalthum è un mito in tutto il bacino dei paesi arabi e non solo nella sua madre-patria, l'Egitto, ed ha una voce calda e profonda, si dice che nei suoi concerti la gente cadesse in trance, insomma come dice Salua: "una vera danzatrice è degna di questo nome quando è in grado di danzare Oum Kalthum!" e io la ringrazio per l'opportunità che mi sta dando ma l'agitazione è tanta però anche la mia piccola soddisfazione lo è anche perchè, fatalità, il mio primo stage di danza del ventre, che è un pò come il primo amore, è stato proprio su Oum Kalthum, una figura d'artista e di donna che non è passata inosservata a musicisti, scrittori e poeti nè a milioni di fans in tutto il mondo tra i quali sicuramente anche noi...(ih,ih...non me ne volete ragazze ma quella serata è stata troppo divertente)
Se volete approfondire la figura di questa cantante ma soprattutto anche la sua vita che non è stata meno affascinante del suo personaggio vi consiglio: "Ti ho amata per la tua voce" di Selim Nassib, edizioni: E/O, 1996.
Buona lettura, io vado a lavore un pò sul brano che ho scelto...Alf Leila (mille ed una notte!)









foto by Ninakha: Nina, Vale, Fede/Shasha, Francesca

domenica 9 marzo 2008

Grazie a tutti

Oggi festeggio il mio *****esimo compleanno ih ih!!! Comincio ad avere un'età....volevo ringraziare tutti per gli auguri: innanzitutto il mio compagno che mi ha festeggiata già da ieri sera, con una cenetta a lume di candela e un mazzo di mimose...poi oggi a pranzo con la mia famiglia e la torta fatta da mia scuocera....buonissima a tre strati di cioccolata, crema e panna e poi le telefonate e messaggi ricevuti, tra cui quello di Vale addirittura da.... no, no non ve lo dico!!!ih ih!!! Presto spero di postare qualche foto. Ah per l'occasione mi ero fatta tutta riccia perchè si sa che ad una certa età bisogna mettere la testa a posto!. :)

venerdì 7 marzo 2008

Non solo Mimose


Esce oggi nelle sale il film documentario sul femminismo italiano degli anni '60 e '70 della regista Alina Marazzi, già nota per "Ragazzi dentro" documentario sulle carceri minorili, "Per sempre" reportage sulla clausura come scelta di vita e "Un'ora sola ti vorrei" che vede protagonista la mamma che è morta suicida.

Questo film ora tratta della nostra storia, un documento importante per conoscere e capire le nostre radici, perchè la cronaca attuale purtroppo non smette di ricordarci ogni giorno di quanto sia difficile essere donne, perchè come dice la regista: "In Italia, anche per strada, non puoi dimenticarti neanche un minuto che sei una donna, prima di essere una persona." E questo documento filmato ha lo scopo di voler essere un valido strumento di verifica per chi in quegli anni si batteva nelle piazze perchè sostanzialemnte i temi più importanti come la libertà sessuale o l'aborto sono temi ancora irrisolti e un riferimento per chi invece oggi dà per scontate le libertà di cui godiamo perchè non lo sono affatto, oggi "sono platealmente rimesse in discussione".

Attraverso le testimonianze originali di repertorio si intrecciano le storie del privato, grazie a tre diari di donne diverse per luogo ed esperienze, con il pubblico, i cortei che hanno portato un reale cambiamento nella società del ruolo della donna.

"Vogliamo anche le Rose" slogan ripreso dalle operaie statunitensi del primo Novecento "bread and roses", per reclamare anche una migliore qualità della vita, perchè se è vero che , per concludere con la regista: "Il femminismo non ha più l'urgenza di una volta, c'è ancora tanto da lottare[...] c'è stato un diffuso cambiamento nei comportamenti , di cui noi beneficiamo, ma che diamo per scontato[...] forse il necessario, il pane, è oggi dato per acquisito. Ma le donne si sono battute per un mondo che desse spazio anche alla poesia delle rose. Ed è una battaglia più che mai attuale".

giovedì 6 marzo 2008

Il pelo nell'uovo

Da consumatrice sono sempre stata attenta alle etichette e ho sempre cercato di essere una consumatrice consapevole fin dalla adolescenza quando magari su questi temi ancora non c'era l'attenzione politica di nessuno se non di spaurite associazioni come la LAV, da cui oggi voglio riprendere un'informazione che riguarda le uova di gallina e di conseguenza questo docile animale.

Quando ero piccola ma neanche poi tanto, ho avuto nella casa in campagna anche io due piccole gallinelle così dette "ovarole" cioè non predisposte ad essere cucinate e mangiate ma la cui funzione principale era quella di fare le uova fresche; queste piccole animalette erano una compagnia continua a parte le strilla la mattina presto dopo aver covato a cui poi però ci si abitua subito e infondo ci si deve abituare a ben peggio in città (il camion della spazzatura che passa inevitabilmente a mezzanotte!!!) ma per il resto della giornata le lasciavamo libere di scorrazzare per il giardino effettivamente abbastanza grande per tutti e loro ormai si erano abituate a noi e noi a loro tanto che quando nei fine settimana tornavamo ci venivano a salutare al cancello aspettando che entrassimo e poi si accovacciavano e aspettavano le carezze! Sembra incredibile ma era così, quindi capirete quanto sia "coinvolta" in questo discorso...

Ebbene in Italia la maggior parte della produzione delle uova da consumo avviene in batteria, cioè in gabbia e come potete immaginare è un sistema che intensifica la produzione ma per le galline è una vita infernale. Esse, infatti, si ritrovano a vivere in gabbie più piccole di 30 cm (per capirci un foglio A4), al chiuso e con luce artificiale sempre accesa per stimolare una produzione maggiore ma gli effetti su di loro sono devastanti essendo private di muoversi, camminare e fare bagni di terra, come osteoporosi e frattura delle ossa e a livello psicologico arrivano alla pazzia rilevando aggressività e cannibalismo e le loro unghie crescono a livelli tali da attorcigliarsi intorno alle gabbie.
Una direttiva per l'abolizione delle gabbie per il 2012 è già prevista ma le aziende agricole produttrici di uova in batteria stanno cercando di far slittare la data con la scusa che per loro questo cambiamento sarebbe troppo oneroso però un sondaggio svolto dalla Commissione Europea li smentisce sostenendo che su 12 uova allevate nei metodi alternativi, cioè "allevamento all'aperto e biologico" in cui le galline vivono in una struttura coperta ma con libero accesso all'esterno, oppure "allevate a terra", in cui gli animali vivono in grandi capannoni attrezzati in cui possono muoversi liberamente, costerebbero rispetto ad una dozzina di uova in batteria 32 centesimi di euro in più, cioè solo 2,6 centesimi in più a uovo e in generale in una settimana 11 centesimi di euro in più per consumare uova non allevate in gabbia, un aumento ridicolo per i consumatori ma un cambiamento invece essenziale per la salute delle galline.

Ora, noi come possiamo contribuire a convincere gli allevatori che questo è un cambiamento che ci interessa? (dal sondaggio della Commissione UE è risultato che il 58% dei cittadini ritiene pessima la vita di queste galline "ovaiole"), semplicemente facendoci rispettare come consumatori e attuando un consumo consapevole da buoni cittadini: sulle confezioni delle uova è riportato per legge il tipo di allevamento ma attenzione non sempre le aziende per ovvi motivi specificano con la dicitura "galline in gabbia" questa triste realtà a volte per camuffarla usano edulcorate frasi tipo "uova di fattoria" o "di campagna", in realtà le norme prevedono dei codici a seconda del tipo di allevamento:
Uova da agricoltura biologica: CODICE 0
Uova da allevamento all'aperto: CODICE 1
Uova da allevamento a terra: CODICE 2
Uova da allevamento in batteria: CODICE 3

basta quindi leggere attentamente sulle confezioni anche se la dicitura è riportata al di sotto della confezione a caratteri minuscoli!.

Per chi vuole sabato 8 e domenica 9 la LAV sarà in piazza per firmare una petizione per dire basta alle gabbie in batteria e con un piccolo contributo potrete anche acquistare le uova di pasqua della LAV, uova di cioccolato equo e solidale! E anche buone aggiungo io!.

mercoledì 5 marzo 2008

Ciao Tina...


Come fa una persona a sentirsi triste per la scomparsa di un' altra persona che non conosceva così bene, di cui sapeva solo le sue battaglie, i suoi lavori e le sue conquiste, che aveva visto solo un paio di volte ma sempre in modo molto fugace e nonostante questo aveva notato un carisma unico che si addice appunto solo alle grandi? Forse perchè le sue battaglie erano le nostre, forse perchè combatteva per noi, le sue conquiste hanno reso una società migliore l'Italia soprattutto per tutte noi, come quando grazie anche a lei la legge sulla violenza sessuale del 1996 ha tramutato questo reato come un crimine verso la persona e non più solo contro la morale, oppure quando si è prodigata per aggiornare l'articolo costituzionale sulle pari opportunità (51), oppure quando ha difeso l'unica sopravvissuta al massacro del Circeo (1975) combattendo strenuamente in un processo dove le brave ragazze sono quelle che se ne stanno a casa e non se la vanno a cercare, è grazie a lei se alla fine del processo nonostante i risarcimenti ridicoli e le pene vergognose agli imputati, che poi sappiamo tutti come sono andate a finire, c'è comunque stata una sentenza di colpevolezza per stupro, una parola che fino ad allora tutti avevano avuto pudore di pronunciare ma non lei che durante le sue arringhe ha semplicemente chiamato le cose con il proprio nome chiamando a responsabilizzarci tutti.

Ma la commozione non riesce a farmi aggiungere altro... Grazie Tina!.

martedì 4 marzo 2008

Per ricordare e conoscere

Un mese fa, di qualche anno fa, veniva a mancare una grande femminista della così detta "seconda ondata" e siccome le sue opere hanno realmente dato un impulso propulsivo alla riflessione e al cambiamento della condizione delle donne, ovviamente soprattutto in America, e lei è stata e continua ad essere una figura affascinante di donna oltre che femminista e studiosa, per chi vuole può leggere una sua breve biografia su O G, volevo ricordarla così con un pezzetto delle Casalinghe Disperate, perchè incarnano esattamente quello che lei era riuscita a mettere in evidenza e a denunciare non senza, come al solito, pagare personalmente, se esistono oggi visioni come quelle delle Desperate Housewives, che dietro alla frizolezza o alla semplicità se preferite, nascondono invece un messaggio serio, e questo non è da poco, lo dobbiamo anche a lei senza ombra di dubbio, e chissà se anche il telefilm, sempre americano, di Ugly Betty (di cui rimando al blog di Luce) prende spunto sempre da lei che si chiamava per l'appunto Betty Friedan.
Comunque telefilm a parte se oggi siamo anche noi quello che siamo lo dobbiamo anche a lei, grazie di cuore Betty!.


lunedì 3 marzo 2008

Ancora una volta VERGOGNA!!!


Ancora una volta sì, perché mentre le donne si attivano per salvaguardarsi, si attivano per altre donne, per loro stesse e per le loro figlie e nipoti, quelli che dovrebbero di norma garantirle invece le ostacolano ancora una volta frapponendo la violenza alla civiltà, quella forza su cui è basata la repressione di genere.

A Bologna, città più che civile e che continua ad esserlo nonostante questo, tre ragazze, volontarie, sono state fermate mentre distribuivano volantini per organizzare un sit-in al tribunale della città, per testimoniare all'aggredita, vittima di stupro, tutto il loro appoggio ma anche loro sono state vittime di un attacco brutale ed ingiustificato per un paese che ancora una volta si dimostra meno che democratico.

Durante la loro attività di diffusione dell'iniziativa sono state avvicinate da agenti della digos in borghese e caricate a forza in macchina per poi essere portate, come dei criminali, in questura dove sono state schedate...se questa vi sembra democrazia, le pari opportunità non sono occasioni per fare di donne volontarie che cercano di testimoniare la loro vicinanza ad una donna maltrattata, forzata, violentata, delle delinquenti, pari opportunità per essere ognuno considerato un malvivente quando poi i veri malviventi non si fanno un giorno di galera e sono a piede libero tranquillamente, mi dà l'idea che le forze dell'ordine in questo caso abbiano fatto come il gradasso che si rifà sul più debole, avete presente lo spot del grattaevinci: "Ti piace vincere facile?" ecco l'impressione che ho è questa... per il racconto completo dell'accaduto cliccate sull'imamgine che ho linkato direttamente al comunicato dell'UDI

E ancora una volta purtroppo i mass media tacciono e quindi si potrà pensare che "Non rimane che perdere a chi ha perduto la libertà" attimi di sconforto possono sopraggiungere in occasioni come questa ma l'autrice di queste parole, che sembrano adatte all'avvilimento che ne deriva, ha vissuto nel'500 ed era reclusa, suo malgrado, in un convento mentre noi invece siamo avvolte in una rete, in una ragnatela come la definì Michelet dalla quale però possiamo divincolarci, non senza fatica e contusioni, perchè per concludere con la Greer: "E' arrivato il momento di arrabbiarsi di nuovo[...] Non abbiamo altra scelta che voltarci e combattere".