martedì 29 gennaio 2008

Facciamo alla romana? No, all'italiana meglio...della serie casalighe lavoratrici perplesse

Entro fine mese scade il termine per il canone tv e va bene questo lo sappiamo più o meno tutti visto che ce lo ricordano con ogni mezzo visivo, audio, cartaceo etc...ma per le casalinghe c'è ora anche un'altra incombenza che per la verità è molto utile: l'assicurazione appunto per coloro che svolgono attività in casa, un lavoro che non deve essere subordinato ma per coloro che si prendono cura del "focolare", quindi casalinghe sì ma anche casalinghi e studenti universitari fuori sede.
L'assicurazione, che appunto scade a fine mese, e ha un costo di soli 13 euro e il cui bollettino è reperibile alle poste o presso i patronati, si paga all' INAIL ed è obbligatoria per legge la legge n.493/99 che riconosce e tutela il lavoro domestico.

Ora direte voi qual è il problema? Finalmente le casalinghe, persone che non lavorano, sono in qualche modo tutelate in caso di infortunio, è vero benissimo infatti il problema sorge, almeno per me, leggendo l'art.6 al comma 1 del Capo III in cui sta scritto: "Lo Stato riconosce e tutela il lavoro svolto in ambito domestico, affermandone il valore sociale ed economico connesso agli indiscutibili vantaggi che da tale attività trae l'intera collettività.[...]", bene lo Stato riconosce il lavoro casalingo questa è una cosa molto importante per milioni di donne che non hanno un reddito ma che quindi lavorano giusto?, Ma attenzione per cosa lo riconosce? se continuiamo a leggere vediamo che "A tale fine, il presente capo introduce misure finalizzate alla tutela dal rischio infortunistico per invalidità permanente derivante dal lavoro svolto in ambito domestico", ecco il lavoro casalingo viene riconosciuto come un lavoro, che ha un alto valore sociale, un alto valore economico, che apporta vantaggi a tutta la società ma non gli viene riconosciuto un reddito bensì solo una assicurazione; voi direte che come al solito sono io troppo esigente ma in realtà questo non è un problema da poco, uno perché mi sembra la solita cosa all'italiana del contentino che non risolve la situazione, due perché molte donne potrebbero risolvere la propria vita e la propria considerazione di se stesse e quella che gli altri conseguentemente hanno di loro, tre perché molte donne potrebbero spontaneamente scegliere di restare in famiglia e questo avrebbe delle sane ripercussioni sociali in termini di realizzazione personale, figli più seguiti e più sani e questo non mi sembra poco.

Continuando a leggere in giro mi sono imbattuta poi in un'intervista del direttore del CENSIS in un articolo del Messaggero a cui rimando per la mia risposta personale anche se non ancora pubblicata, almeno che non mi abbiano censurato ma non credo infondo l'ho rimesso un po' in riga ma non sono stata troppo brusca almeno spero. Giuseppe Roma sostiene che la vera sfida del 2008 è un mercato del lavoro in favore delle donne e che siamo risultati al 27 posto della classifica europea per l'occupazione femminile, cioè il peggior paese occidentale.

Premesso che questo lo sapevamo anche prima della classifica non vedo la novità visto che ogni giorno siamo vessate nei posti di lavoro, e mi fermo lì, ma cosa propone il direttore visto che la sfida per questo nuovo anno è l'occupazione delle donne? 1) Niente part-time che rischia di ghettizzare il lavoro delle donne: !!! Ma lasciacelo decidere a noi..a me non farebbe affatto schifo! 2)equilibrare il lavoro di cura e familiare tra donne e uomini, Finchè questo non avverrà l'Italia rimarrà un paese da terzo mondo; e ok fino a qui potremmo essere d'accordo anche se è una frase del tutto demagogica e un po' troppo generalista ma è poi il paragone che fa con il così detto Terzo Mondo che comincia a non far quadrare più il cerchio...innanzi tutto come ho ricordato nella mia risposta il Terzo Mondo in particolare l'Africa ha più rappresentanze femminili in Parlamento che noi nella democratica e ricca Italia, il Ruanda è il paese con il maggior numero di donne in Parlamento a livello mondiale ad esempio! e due il terzo Mondo ha purtroppo problemi di cui noi per fortuna non abbaimo idea (fame, carestie, malattie...) ,
3) creare più servizi per la famiglia (si badi, per la famiglia, non per le donne) come asili nido e assistenza agli anziani, bene è vero ma non era l'anno per sistemare il lavoro femminile? perché nulla di specifico? più asili nido, sì ma magari aziendali sarebbe meglio, assistenza agli anziani, sì ma alle donne sul lavoro e alle loro condizioni di lavoro chi ci pensa?.
4)Per raggiungere questi obiettivi, NO a sgravi sul reddito familiare complessivo (che disincentiva il lavoro delle donne): cosa??? e qui torniamo al discorso della casalinghe...sì gli sgravi potrebbero disincentivare la presenza del lavoro delle donne ma sembra che il punto di riferimento del direttore sia solo a questo punto una questione di quantità, di presenza delle donne sul mercato, appunto, del lavoro!.
5)SI' alla graduale equiparazione dell'età pensionabile tra uomini e donne: e qui vorrei ricordare ancora una volta che equiparare non vuol dire riconoscere le differenze e rispettarle, far lavorare di più le donne non mi sembra un modo efficace di risolvere le problematiche del lavoro femminile...mi scusi direttore ma lei veramente ma da che parte sta?.

5 commenti:

francesca ha detto...

sìsì, ci voleva questo post!
conosco bene quest'assicurazione, ogni anno e io e david ci occupiamo di "regalarla" alle nostre rispettive mamme... un pò ignorantemente, nel senso che la paghiamo, ma in effetti tutte queste cose non le sapevo!
terrò presente...
baci

Vale ha detto...

A me sembra decisamente l'ennesima scusa per estorcere denaro a quelle categorie rimaste ancora "immuni" (almeno per via diretta)...
E cosa c'entrano gli studenti fuori sede, poi?

Che tristezza...la voglia di scappare via è sempre più forte....

Nina ha detto...

Sì scusate dei post sempre un pò polemici ma in questo periodo fatico a rimanere calma e a non in*******, ultimo questa storia dei cani!!

luce ha detto...

La strada per l'emancipazione femminile è iniziata molti anni fa ed ancora oggi siamo lontani dalla meta. Purtroppo anche in politica per occupare uno spazio abbiamo bisogno delle quote rosa. L'assicurazione per le casalinghe è sicuramente un modo di tutelarle ma le leggi e le riforme di cui abbiamo bisogno sono ben altre.

Nina ha detto...

Benvenuta Luce, che bellissimo nome!...sì hai ragione siamo lontanissime dalla meta, più di quanto non si pensi..:(