giovedì 14 febbraio 2008

Un'esperienza velata


Domenica ci sarà lo stage di velo con Salua. Questa danza mi ha sempre attirata e credo che effettivamente sia tra quelle che più appartengono all'immaginario collettivo tipico della danza del ventre, in realtà questo accessorio è stato introdotto relativamente di recente,
anche se nei paesi del mediterraneo sono sempre esisitite danze popolari con fazzoletti, sciarpe, scialli soprattutto nei paesi del Maghreb dove ancora sono presenti. Intorno agli anni '40 dello scorso secolo, infatti, una ballerina e coreografa russa Anna Ivanova, che prese ispirazione da una danza del Caucaso, nell'Azerbaijan fu invitata dal re egiziano Farouk ad insegnare danza alle sue figlie ma fu poi anche l'insegnante di una delle più grandi e importanti danzatrici del ventre Samia Gamal alla quale insegnò le entrate, i movimenti con il velo e fu grazie alla popolarità di quest'ultima che il velo entrò di diritto nella tradizione della danza del ventre. Spesso associato però alla sessualità, inevitabilmente questo tessuto è stato da sempre anche simbolo di seduzione nell' arte, viene quindi dalle danzatrici orientali usato per piccoli periodi durante la coreografia e subito lasciato, poichè nella loro cultura, in cui il velo è presente e simbolo di isolamente anche quando si viene in contatto con l'esterno, una manualità giocosa con questo strumento sarebbe interpretata come qualcosa di veramente fuori luogo e eccessivamente erotico e volgare, mentre si deve alle danzatrici americane uno studio più approfondito sulle tecniche di coreografie con il velo quale prolungamento naturale dei movimenti del Raq Sharki, si possono quindi distinguere due tipi di stili quello egiziano e quello americano.
Le due pioniere ed artefici della diffusione del velo nella danza del ventre sono per ciascuno stile rispettivamente Samia Gamal e la danzatrice americana Loïe Fuller o La Loie che negli anni della Belle Epoque portò alle Folie-Bergerès questa danza affascinando anche il pittore Toulouse Lautrec e Rodin.
Samia Gamal nel film Alì Babà e i 40 ladroni,un piccolo assaggio dello stile egiziano:





non vedo l'ora che arrivi domenica ;), nel frattempo danzatrici o meno buona danza a tutte...


1 commento:

francesca ha detto...

silvia, che bello questo post! e bellissimo anche il video, con che grazia mouoveq quel velo... bellissimo!
vi divertirete tanto, ne sono sicura, peccato non poter venire questa volta! :(
aspetto il reconto dello stage con avarizia!!! :D

baci