venerdì 14 marzo 2008

In gabbia


Oggi mi sono svegliata, anzi mi hanno svegliata, con un frastuono che veniva dall'esterno, con il mio cane che abbaiava come un ossesso e un rumore di ferraglia e tubi che cadevano...insomma erano gli operai che stavano montando le impalcature al palazzo, così mi sono alzata e aprendo la finestra mi sono ritrovata in gabbia, tutto l'appartamento ha le finestre chiuse dalle impalcature e per un momento mi sono sentita veramente limitata come se l'aria e il sole mi fossero state negate ed inevitabilmente il pensiero è andato a quegli animali che invece vivono reclusi veramente e non hanno la possibilità di uscire a farsi una passeggiata per dimenticarsi di essere costretti. E allora mi sono chiesta ma quante gabbie invece ci costruiamo noi, gabbie mentali che ci limitano peggio di sbarre vere? I "vorrei ma non posso" di tutti i giorni o quasi, per paura, per orgoglio, per pigrizia, per opportunismo... a volte i veri carcerieri di noi stessi siamo proprio noi.

1 commento:

luce ha detto...

Difficile evadere dalla prigione che ci creiamo, i sistemi di allarme appaiono infiniti, le mura insormontabili e contornate da fili spinati, ogni volta che abbattiamo un muro ne scopriamo dietro un altro ancora più resistente, comunque io preferisco i miei muri attraverso i quali riesco comunque a sentirmi abbastanza libera di quelli che altri potrebbero impormi. Povere creature quelle costrette a vivere nelle gabbie catturate dopo aver conosciuto la libertà o peggio ancora nate in cattività senza nemmeno poter conoscere la parola libertà.